30
Dic

L’ultima pedalata dell’anno

Pubblicato mercoledì 30 Dicembre 2009 alle 14:49 da Francesco

Il ventisette dicembre ho percorso una trentina di chilometri in bicicletta per capire se il mio ginocchio sinistro fosse migliorato e, malgrado qualche fitta sporadica di lieve entità, l’articolazione ha risposto bene alle mie sollecitazioni. Due mattine fa, alla luce di quanto avevo constato il giorno precedente, ho deciso di montare nuovamente sulla mia mountain bike per raggiungere Montiano. Ho transitato per qualche chilometro lungo l’Aurelia e dopo essere giunto a Magliano in Toscana ho imboccato una strada che non avevo mai battuto fino a quel momento. Sebbene io sia abituato alla bellezza paesaggistica, ancora una volta la mia terra è riuscita nell’arduo compito di stupirmi con i suoi scenari incantevoli. La Maremma nasconde sempre qualcosa nel suo seno rurale e al contempo si lascia scoprire in una voluttà innocente. Il fogliame rugginoso, i pascoli asimmetrici, il silenzio che cola come un fiume di lava emotiva lungo le pendenze vinicole e altre meraviglie di tal fatta mi scuotono ogniqualvolta io attraversi questi luoghi estatici in una solitudine fiera, come se quest’ultima fosse il retaggio prezioso di qualche avo avveduto. Il mio percorso si è snodato per circa settantacinque chilometri, ma sulla via del ritorno ho avuto qualche difficoltà a trovare le energie per pedalare poiché la sera precedente non avevo mangiato e per questa ragione suppongo che il mio organismo abbia subito uno stress ipoglicemico. Quando sono tornato a casa mi sono preparato una scodella di penne che ho imbevuto con il pesto alla genovese e ho consumato il mio pasto con grande godimento. Una nota di colore: durante la mia escursione ho visto il cartello di un agriturismo che con il nome di “Quarto Podere” faceva il verso al celebre di film Orson Welles e ciò mi ha fatto sorridere benché fossi affaticato.

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24
Dic

Quasi glossolalia

Pubblicato giovedì 24 Dicembre 2009 alle 23:57 da Francesco

Non posso ancora riprendere a correre né a pedalare, perciò vago a passo d’uomo assieme al vento irrequieto degli ultimi giorni. Durante le mie lunghe passeggiate incontro spesso qualche pensiero piacevole che adopero come argomento di conversazione con me stesso. Il freddo è la vittima eccellente dello scirocco, ma spero che la sua morsa torni presto per evitare un imbarazzo climatico al neonato inverno. Le ricorrenze natalizie non suscitano in me un interesse cristiano né l’impulso consumistico con il quale vengono profanate puntualmente per mano dei suoi stessi fautori. Ateo e appagato, solo e sorridente: così mi presento alla fine dell’anno corrente ed è così che accoglierò il mese di gennaio. Non c’è bisogno che io mi trovi sotto una nevicata per imbiancare il lato più candido della mia personalità. Spesso una punta d’ironia si cela dietro i pensieri a cui concedo un seguito scritto o verbale, ma non è raro che quest’ultima venga travisata e dunque, come se il resto del periodo fosse una conseguenza ovvia, sulle ali dell’assonanza vorrei che venissero travasate le gocce d’urina di cui talvolta la punta del mio pene fatica a liberarsi. Un po’ d’arroganza e qualche atto di vanità permeano la consapevolezza di me stesso, ma non vedo nulla di inopportuno in queste quisquilie. Mi alleno per non allentare la presa di culo a cui sottopongo ogni discussione che io reputi impropria dinanzi alle mie imprecazioni gratuite. Ogni tanto qualche persona scoraggiata prova a discorrere con me, ma spesso sorge in me l’impressione che tutt’al più gli interlocutori improvvisati possano scoreggiare con l’apparato fonatorio. Le cariche opposte si attraggono, perciò la mia serenità interiore calamita le depressioni altrui. Respingo gli elettroni benché qualcuno meno lungimirante di me non esiterebbe a comportarsi in modo più educato e controproducente. Sono egoista, nel senso buono del termine, ammesso che ve ne sia uno in grado di essere colto da chiunque incroci per caso o per sua volontà queste righe di testo.

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20
Dic

Sotto lo zero

Pubblicato domenica 20 Dicembre 2009 alle 19:52 da Francesco

Ho continuato a usare le mie vecchie scarpe da running quando invece avrei dovuto cambiarle e il mio ginocchio sinistro ne ha risentito. Forse ho il menisco un po’ infiammato, ma non sono un ortopedico né un traumatologo e dunque non posso avere certezze a questo riguardo. Non correrò, non pedalerò e forse non giocherò a calcio per almeno una settimana, ma qualora il disturbo non dovesse cessare mi metterò nelle mani di un medico. Ho voglia di muovermi, ma rispetto l’impedimento fisico e attendo che il mio corpo si ristabilisca nelle sue parti dolenti: non approfitto di me stesso. La temperatura si è abbassata ulteriormente nella mia zona come in buona parte dell’Italia e dell’Europa, ma non ha trascinato con sé il mio umore e infatti sono avvolto da una serenità gelida. Non ho regali da impacchettare e per fortuna non devo neanche preoccuparmi di riceverne, tuttavia ho ordinato alcuni libri con i quali trascorrere i prossimi mesi: “Anime Morte” di Gogol’, “Sommario di Decomposizione” di Cioran, “I Masnadieri” di Schiller, “Morte a Credito” di Céline e “Sintesi dell’insegnamento” di Krishnamurti. Ultimamente ho scoperto Tommaso Landolfi e sono riuscito ad afferrare il senso di un passaggio su “Mesopotamia” nel quale Franco Battiato recita: “La vita cinica ed interessante di Landolfi, opposto ma vicino a un monaco birmano”. Intiepidisco le giornate invernali con il freddo esterno, la tranquillità interiore e il tepore che accompagna sempre il ristoro del mio sonno. L’unica cosa negativa che noto vicino a me è il segno dei gradi Celsius. Non ho richieste personali da inoltrare al nuovo anno né rimostranze da presentare ai dodici mesi che stanno per concludere il loro ciclo.

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16
Dic

Sunday bloody sunday

Pubblicato mercoledì 16 Dicembre 2009 alle 09:10 da Francesco

Gli uomini di potere spesso cambiano faccia e tre giorni fa, alla luce di questo camaleontismo, il presidente del consiglio si è congedato da un comizio con una maschera di sangue benché il carnevale sia ancora lontano. In me non vi è astio per i governanti né per i loro contestatori, tuttavia non cessano mai di sollazzarmi le reazioni degli italiani. Spinti dalla noia e dal desiderio di partecipare alla vita del paese, alcuni dei miei connazionali assumono posizioni innocue e lanciano strali sgrammaticati che non raggiungono neanche i loro compagni di gioco. L’ignoranza è un ottimo collante sociale e mi diletta la sua abilità nel muovere i fili delle menti deboli. I problemi personali di Massimo Tartaglia probabilmente hanno dato a quest’ultimo il coraggio che manca a molti terroristi della domenica, ma non riscontro grandi differenza tra la sua precarietà psichica e quella di alcune persone che rientrano nei canoni approssimativi della cosiddetta “normalità”. Fino a trent’anni fa, più o meno, la politica era ancora il riverbero del piombo e gli attentati non prevedevano la valorizzazione dei monumenti storici. Non ho mai adoperato la mia tessera elettorale e persino alle scuole medie mi astenevo dal voto per scegliere il capoclasse, tuttavia mi è piaciuta la forma delle dichiarazioni di Antonio Di Pietro in merito all’aggressione che ha coinvolto Silvio Berlusconi. Il leader dell’Italia dei Valori è un politico che riesce a suscitare le mie simpatie e trovo che abbia sfruttato molto bene la sua carriera precedente, tuttavia mi duole non potergli dare il mio voto a causa della sua alleanza con le macchiette degli altri partiti. L’Italia non è una nazione, bensì una grande provincia e talvolta non sembra meritevole del suo passato glorioso a cui tra l’altro mostra noncuranza. Ogni luogo su questo pianeta ha i suoi pregi e i suoi difetti. Mi tengo stretto la mia cittadinanza italiana dato che molti stranieri venderebbero le loro madri per averla e ignoro qualunque forma di stupidità collettiva dato che sono in grado di fare l’idiota da solo.

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15
Dic

Sharpening the future

Pubblicato martedì 15 Dicembre 2009 alle 01:05 da Francesco

I’m planning a new trip in Asia and this time my final destination will be Malaysia but I’ll visit Singapore too. There’s always something in my thoughts that brings me towards East. I get amazing sensations every time I travel alone and a strange form of freedom always follows me in each moment. Maybe in the future another kind of feeling will keep me in my hometown but until then I will try to roam as much as I can. Sometimes I feel the duty to widen the mind’s limits but I never forget my real roots and I don’t dislike them. The coming winter will be another peaceful season in my young life and it doesn’t matter where I’ll stay during next months. Many lights in the cities prove the nearness of the Christmas holidays but personally I don’t care about this period of the year. The desires don’t dwell inside of me even if my age has still much to offer, thus Santa Claus will not receive my letter. The coldness of December gives a sweet nuance to my warm sleeps and every morning my eyes embrace a wintry light that holds a natural beauty. A new year is coming but I don’t expect great changes about my existence in the immediate future and I don’t claim something new for myself because I’m fine with my life. I don’t take note of my thoughts as I used to do in the past, but my writings still show a mix of solemn and grotesque meanings and I find them pretty funny. None can listen the hymns of joy that my inner force plays in its silence but someone could read the notes in my eyes. The strength of will is an amazing tool but I guess none can teach how to use it and maybe everyone has to learn it on his own. I worked hard to master myself and I’ve still something to improve but now I can say that was worth every day of tiredness.

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10
Dic

Prophilax a Roma e Satyricon a Bologna

Pubblicato giovedì 10 Dicembre 2009 alle 10:36 da Francesco

Ho deciso di compendiare in un unico appunto le mie impressioni su due concerti a cui ho assistito recentemente. Il dodici novembre sono andato al Qube di Roma per vedere una delle sporadiche esibizioni dei Prophilax. Conosco il gruppo capitolino da quando avevo quindici anni e i loro dischi hanno accompagnato tutte le fasi musicali che hanno contraddistinto la mia evoluzione come ascoltatore. Il pubblico è stato molto partecipe e mi sono aggregato al pogo per tutta la durata del live, inoltre ho cantato ogni pezzo tranne “Frate ‘n kiappetto” di cui non rammentavo il testo. Ceppaflex è un ottimo frontman e un grande intrattenitore, Sbohr è un virtuoso delle sei corde e lo apprezzo anche nelle vesti di chitarrista fusion. Non conoscevo il bassista né il batterista dato che si avvicendano ciclicamente, ma entrambi hanno fornito una grande prova e del primo ricordo con piacere un assolo sublime. L’acustica è stata perfetta e il grande Christian Ice ha dimostrato ancora una volta di essere un fonico preparato. Il gruppo ha suonato circa venti pezzi senza sbavature e nella loro scaletta le nuove produzioni sono state alternate bene alle tracce storiche. Il concerto è stato aperto da “Pornografia Unica Via” e si è concluso con la celebre “Dora Daccela Ancora”, ma dall’inizio alla fine sono stati proposti pezzi come “Ti Ano”, un inno all’uscita di servizio del corpo femminile, “Clerottura de Cojoni”, un’analisi oculata sull’associazione a delinquere che ha sede nel Vaticano, “Atac di Merda”, “Pompotron”, “Sono Un Pornografo”, pezzo inaspettato quanto gradito, “Me Prude Er Culo”, “Re Arcù” e altre gemme di nicchia tra cui quelle in cui figura anche Tizianal, una cantante piuttosto dotata (vocalmente) che ha partecipato all’ultimo album dei Prophilax. Un live eccezionale e gratuito: semplicemente perfetto.
Due giorni fa sono andato a Bologna per assistere al live dei Satyricon anche se il gruppo norvegese ormai è molto lontano dalle sonorità per cui lo ho apprezzato su dischi come “Dark Medieval Times”, “Nemesis Divina” e “The Shadowtrone”. Sapevo a cosa sarei andato in contro, ma ho deciso ugualmente di assistere a questo concerto poiché i Satyricon sono parte della storia del black metal e dunque il mio è stato un tributo a ciò che questo gruppo ha rappresentato per il genere suddetto. Prima dei Satyricon hanno suonato gli Shining che mi hanno fatto veramente cacare e hanno fornito la prestazione peggiore che io abbia mai visto dal vivo. Ancor prima hanno suonato i Dark Fortress che ho apprezzato molto e forse la loro parentesi è stata la nota più lieta della serata, tuttavia nonostante l’impegno e le capacità non ascolterei mai per intero uno dei loro dischi. I Posthum hanno suonato per primi e negli ultimi due pezzi mi sono piaciuti. Com’era prevedibile la scaletta dei Satyricon non mi ha entusiasmato, ma avevo già previsto tutto ciò. Frost dietro le pelli è una macchina e Satyr sa tenere benissimo il palco, ma sfortunatamente le loro ultime produzioni mi tediano.

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5
Dic

Rosso sangue

Pubblicato sabato 5 Dicembre 2009 alle 19:03 da Francesco

Nella tarda sera di ieri è giunta nelle redazioni giornalistiche, e di riflesso nelle case italiche, una coppia di sentenze che ha preso in adozione due imputati. Se la vittima fosse stata tedesca l’intero processo avrebbe potuto essere riassunto con una barzelletta giacché accusa e difesa hanno citato favole e canzonette. Talvolta l’applicazione della legge rassomiglia a una madre indulgente che assecondi le lagne del figlio quando quest’ultimo si rifiuti di mangiare tutte le verdure: gliene farà mangiare un po’ e butterà le altre. In luogo dei broccoli, le cui veci possono essere fatte dalla cittadinanza onesta e dalle parti lese, saranno alcuni anni di carcerazione a subire una riduzione. Intanto corre veloce la notizia di nuovi arresti eccellenti e pare che le masnade di ribaldi subiscano colpi forti in questi tempi su cui aleggiano sospetti ai confini della fantapolitica. A breve termine vi sono certezze inossidabili: un mezzo busto apparirà sempre con un’aureola incravattata nella luminosità catodica a mo’ di angelo dell’Annunciazione e non perderà mai la testa neanche se un giorno dovesse seguire il ritorno della ghigliottina come strumento di giustizia sommaria. Un arrembaggio mediatico ha svelato il tesoro di un corsaro emiliano benché egli continui a possedere il titolo di cavaliere del lavoro. Le ingiurie non dovrebbero mai cessare per il boia finanziario e per la cerchia di collaboratori invertebrati con cui ha messo in ginocchio risparmiatori anziani e famiglie dabbene. Non v’è più traccia della decenza se a simili figuri non viene sottratta la dignità in una piazza pubblica. Il braccio violento delle istituzioni si abbatte fatalmente su alcuni delinquenti di piccolo calibro senza colpo ferire. In un asilo della mia regione non è stata allestita una recita natalizia, ma per mesi le è stata preferita la rappresentazione di un lager: gli aguzzini sono stati interpretati dalle maestre e di conseguenza gli infanti hanno ricevuto le vessazioni che i loro ruoli imponevano. Che tale crudeltà sia l’appendice di un progetto per combattere l’antisemitismo fin dall’infanzia? A Natale si è tutti più buoni. Le luci si accendono e si spengono come potrebbe accadere dopo un black out a una macchina per l’encefalogramma che non fosse collegata a un gruppo di continuità.

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4
Dic

Differenza testicolare

Pubblicato venerdì 4 Dicembre 2009 alle 21:02 da Francesco

Questo appunto è correlato a quest’altro che ne svela la vera natura.

­Le conversazioni virtuali spesso sono un’accozzaglia di stupidaggini e quella che propongo sotto questa introduzione conferma tale regola. A me piace affogare le parole nella concretezza per renderle appetibili alla coerenza. Su Internet e su Usenet non mi sono mai posto diversamente dal modo in cui sono abituato a pormi nella vita reale. Chiunque finga con sé stesso alla fine viene sempre sbugiardato da sé medesimo e dunque non vale la pena proferire affermazioni a cui non possa seguire un avallo tangibile. La paura è un’unità di misura molto accurata e anche l’incoscienza lo è. Esiste una regola d’oro: “Mai sostenere qualcosa che oltrepassi il proprio livello di cautela”.

Team84 says:
[19:13:19] ­Porco dio.
­ArMan says:
[19:14:31] ­che hai fatto
­Team84 says:
[19:15:26] ­Nulla, ogni tanto in me urge il bisogno di bestemmiare verso qualche squinternato che campeggia sulla lista dei miei contatti.
­ArMan says:
[19:16:00] ­curiosa valvola di sfogo
­Team84 says:
[19:16:20] ­Non è una valvola di sfogo, ma è puro intrattenimento prima del desinare.
[19:16:50] ­Per sfogarmi, qualora ne avessi bisogno, mi masturberei a piè pari o brucerei chiese come usano fare certi scandinavi.
­ArMan says:
[19:17:37] ­non so perchè ma credo siano più le ejaculazioni che le chiese bruciate
­Team84 says:
[19:18:11] ­Esatto.
­ArMan says:
[19:18:20] ­sono un sensitivo
­Team84 says:
[19:18:26] ­Voglio un accento acuto su “perché”.
[19:18:32] ­Io un onanista conclamato, ma moderato.
­ArMan says:
[19:18:52] ­io scrivo anche in francese senza accenti…il che è tutto dire
­Team84 says:
[19:19:36] ­Io il francese non lo conosco, eccetto qualche termine, tra cui spicca “grognasse”.
­ArMan says:
[19:19:56] ­io ho dovuto conoscerlo per questioni di sopravvivenza
­Team84 says:
[19:20:41] ­Sembra quasi che sia stato un rapporto conflittuale come lo fu quello tra De Gaulle e i suoi oppositori.
­ArMan says:
[19:22:10] ­no molto più semplice..i miei genitori sfruttano manodopera a basso costo in giro per il mondo e ho mio malgrado dovuto seguirli nel loro peregrinare
­Team84 says:
[19:22:30] ­Capitalismo immorale; suona bene.
­ArMan says:
[19:22:57] ­a me non dispiace
­Team84 says:
[19:23:29] ­Nemmeno a me, ma se fossi dall’altra parte non mi dispiacerebbe nemmeno farmi saltare in aria.
[19:24:11] ­Lo sfruttamento è giusto ed è giusta l’uccisione efferata degli sfruttatori, altrimenti la noia sterminerebbe entrambi.
­ArMan says:
[19:24:11] ­eheh è vero anche questo…la mia vecchia madre al momento è a karachi a domare 6000 pakistani ostili
[19:24:34] ­e i pakistani sono popolo notoriamente poco incline ad abbassare il capo
[19:24:42] ­i pastum o come cazzo si chiamano
­Team84 says:
[19:24:59] ­I pashtun.
­ArMan says:
[19:25:06] ­credo che sfrutterò comunque l’occasione e farò un viaggio in quella terra martoriata
­Team84 says:
[19:25:16] ­Ah sì?
[19:25:23] ­Interessante.
[19:25:28] ­Anch’io mi ci vorrei recare.
­ArMan says:
[19:25:37] ­non si può come turista
­Team84 says:
[19:25:39] ­Mi piacciono le zone di guerra, ma non è facile entrarci.
[19:25:41] ­Appunto.
­ArMan says:
[19:25:54] ­nel caso volessi andarci potrei intercedere per te
[19:25:55] ­ahah
[19:26:10] ­basta un invito da parte dell’azienda
­Team84 says:
[19:26:19] ­Tu ci scherzi, ma io partirei anche domattina.
­ArMan says:
[19:26:38] ­è molto pericoloso mi dicono
[19:26:40] ­parecchio
[19:26:48] ­anche il semplice andare in giro per la strada
[19:26:53] ­muy peligroso
­Team84 says:
[19:27:08] ­’fanculo il pericolo, sono cresciuto con il machismo di Hollywood e l’heavy metal.
[19:27:19] ­Seriamente, organizziamo un viaggio in Pakistan.
[19:27:33] ­Scommetto tre dobloni di cioccolato al latte che non hai le palle per partire.
[19:27:43] ­Ti sto sfidando, cribbio.
­ArMan says:
[19:27:58] ­io sarei dovuto partire dopo natale ma non me lo posso permettere a livello universitario non so se mi spiego
­Team84 says:
[19:28:35] ­Cristo di un dio, per parafrasare Full Metal Jacket, l’università non potrà mai insegnarti ciò che puoi apprendere con un pericolo costante.
­ArMan says:
[19:28:35] ­entro giugno però ci sono buone possibilità
[19:29:18] ­fondamentalmente me ne frego
­Team84 says:
[19:30:00] ­Sì, va bene anche la posizione neofascista mista a indifferenza per coprire la paura, tuttavia s’impone un viaggio in quella terra di nessuno.
[19:30:20] ­Cioè, tu sotto Natale mi fai partecipe di questa possibilità; è un regalo anticipato.
[19:30:37] ­Sei un mezzo messia che mangia lasagne e tortellini.
­ArMan says:
[19:30:46] ­non ho pretese del genere
­Team84 says:
[19:31:08] ­Non importa, certi ruoli vengono affidati senza il benestare di chi si trovi a ricoprirli.
[19:31:33] ­Adesso devo capire se in te dimori anche l’altra parte del messia.
[19:31:43] ­La fottuta chiave d’accesso per il fottuto Pakistan.
[19:31:58] ­Il sogno post 11 settembre che si realizza.
­ArMan says:
[19:32:11] ­visto che i due motivi principali per i quali viaggio, la curiosità e la figa, mi sono impediti da evidenti limiti endogeni del paese,l’incombenza può essere postergata a data da destinarsi
­Team84 says:
[19:32:49] ­La fica e la curiosità; vada per la seconda, ma per la fica tu hai bisogno di muoverti?
­ArMan says:
[19:32:53] ­sai cosa vorrei fare però una volta laggiù…ovviamente non lo farò onde evitare dispiaceri alla mamma ma sai cosa farei?
[19:32:59] ­sparerei alla gente
­Team84 says:
[19:33:22] ­A me è sconosciuta in quanto sono ancora vergine e per adesso non me ne curo, ma è il pericolo adrenalinico o comunque la sua sensazione che ricerco.
[19:33:31] ­Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane.
­ArMan says:
[19:33:41] ­sparano tutti…anche per un tamponamento
[19:33:43] ­sono tutti armati
[19:33:49] ­allora mi armerei anch’io
[19:33:55] ­e sparerei
­Team84 says:
[19:33:58] ­Ci armiamo, che cazzo di problema c’è.
[19:34:05] ­Ci compriamo due AK-47 e andiamo in giro a fare compere.
­ArMan says:
[19:34:08] ­la mamma si dispiacerebbe
[19:34:14] ­ma lo farei, cazzo se lo farei
­Team84 says:
[19:34:37] ­Non usare il condizionale, tira fuori un po’ di sano imperativo in questa epoca che si presta poco ai compromessi.
­ArMan says:
[19:35:06] ­naaa non voglio problemi, mi prenderei due pallottole anch’io in men che non si dica
­Team84 says:
[19:35:29] ­Tu hai paura.
­ArMan says:
[19:35:39] ­chiamala come vuoi, il gioco non vale la candela
­Team84 says:
[19:35:49] ­Io la chiamo con il suo nome: paura.
­ArMan says:
[19:36:05] ­tu no?
­Team84 says:
[19:36:18] ­Io no perché ti sto incitando a partire insieme.
­ArMan says:
[19:36:35] ­in quale zona di guerra sei stato?
­Team84 says:
[19:37:03] ­In nessuna, al massimo mi sono spinto vicino al trenottesimo parallelo quando ero in Corea del Sud, ma non sono potuto andare oltre dato che non avevo i permessi.
[19:37:43] ­Tuttavia posso assicurarti che non ho paura e che non mi spaventa l’eventualità di un conflitto a fuoco.
[19:37:50] ­È un’occasione unica.
[19:38:08] ­Soltanto codardi e pusillanimi non la sfutterebbero!
­ArMan says:
[19:38:21] ­nemmeno io…ci hanno sparato in algeria negli anni d’oro ma non si può dire che fossimo in guerra civile
[19:38:43] ­comunque ti ripeto, il gioco non vale la candela
­Team84 says:
[19:38:54] ­Non è un gioco, è una visita di cortesia.
[19:39:05] ­Non giustificare la tua paura, ammettila e convivici.
­ArMan says:
[19:39:17] ­so che alcuni militari per soldi sanno portarti in zone calde a sparare un po
[19:39:31] ­quando c’era la guerra in ex jugoslavia era il top
[19:39:35] ­per la distanza intendo
­Team84 says:
[19:39:42] ­Indubbiamente.
[19:39:59] ­Anche la Somalia si prestava e si presta ancor oggi a escursioni belliche.
­ArMan says:
[19:40:24] ­quello si…se mi avessi proposto un pomeriggio sul viale dei cecchini a sarajevo per 4000 euro avrei anche accettato
[19:40:31] ­ma sotto il fuoco incrociato è un suicidio
[19:40:53] ­considera che in pakistan se tu ti vuoi spostare dal buco in cui sei ti conviene prendere la macchina e correre…correre proprio
­Team84 says:
[19:41:10] ­Non è un suicidio, è una botta di vita.
[19:41:46] ­Conosco la situazione interna del Pakistan e di certo non è compromessa quanto quella afghana.
[19:41:55] ­Per quanto rimanga instabile e insicura.
­ArMan says:
[19:42:01] ­potrebbe anche essere una botta che ti fa morire dissanguato con sangue nero rappreso che ti sgorga da fegato perchè un sedicenne pakistano strafatto di oppio ti ha appena sparato
­Team84 says:
[19:42:15] ­Sì, è un’eventualità.
[19:42:22] ­La morte può giungere in ogni caso.
[19:42:28] ­Partiamo.
­ArMan says:
[19:42:41] ­pakistan o afghanistan è la stessa
­Team84 says:
[19:42:48] ­No, affatto.
[19:42:54] ­Alcune regioni di confine possono essere simili.
­ArMan says:
[19:42:57] ­il livello di pericolo si
­Team84 says:
[19:43:40] ­L’Afghanistan è più pericoloso e questo si può evincere anche dalla presenza della NATO.
[19:44:29] ­Non cadere in una generalizzazione che per quanto plausibile non risulta comunque corretta.
[19:44:42] ­Andiamo nel fottuto Pakistan.
[19:44:52] ­Ci vestiamo leggeri.
­ArMan says:
[19:44:57] ­ahah
­Team84 says:
[19:45:01] ­T-shirt e giubbotto in kevlar.
­ArMan says:
[19:45:15] ­perchè non lo fai invece di stare dietro al pc
­Team84 says:
[19:45:33] ­Perché ti sto chiedendo di portarmici dato che mia madre non ci lavora.
[19:45:54] ­Se tu hai questa possibilità, sfruttala!
­ArMan says:
[19:45:57] ­ti ho detto posso intercedere per te… ti faccio avere un invito e parti
[19:46:02] ­io ci andrò chissà quando
­Team84 says:
[19:46:57] ­Con un invito aziendale io dovrei fare sempre riferimento all’azienda e non avendo contatti cosa potrei dire qualora venissi fermato?
[19:47:08] ­Tra l’altro un’evenienza tutt’altro che remota eh.
[19:47:33] ­Magari ci andrai quando sarà pacificato.
­ArMan says:
[19:48:02] ­come si dice dalle mie parti “te la sgavagni”…immagino tu non possa pretendere di andare in giro con un fucile semiautomatico e dire “ah si tranquillo chiama l’azienda xxxx loro ti spiegheranno tutto”
­Team84 says:
[19:48:35] ­Il problema non è quello, per quanto mi riguarda posso andare in giro anche disarmato.
[19:48:41] ­Il problema è logistico.
[19:48:45] ­Non puoi certo andare in un resort.
[19:49:10] ­Un permesso speciale, rilasciato a un’azienda, immagino che preveda una sistemazione.
­ArMan says:
[19:49:15] ­non dovrai fare riferimento all’azienda, l’azienda ti fa un invito scritto poi tu vai per i fatti tuoi…certo che puoi andare in un resort
­Team84 says:
[19:49:29] ­Sì, all’hotel Ruanda.
­ArMan says:
[19:49:29] ­karachi è il centro del businness pakistano
[19:49:44] ­karachi ha anche alberghi di lusso
­Team84 says:
[19:50:10] ­Anche a Baghdad ci sono.
[19:50:16] ­Ciò non cambia il succo delle questione.
­ArMan says:
[19:50:26] ­ne è rimasto uno di una catena americana della quale non ricordo il nome
[19:50:37] ­mia madre ci è andata a un ricevimento
[19:50:41] ­me lo farò dire
­Team84 says:
[19:50:43] ­A me al massimo può intimorire la burocrazia.
­ArMan says:
[19:51:05] ­quando hai il tuo invito/visto puoi uscire dall’aeroporto con le tue gambe e prendere un taxi
[19:51:20] ­volevi l’autista dell’azienda?
[19:51:24] ­te lo mando ahah
­Team84 says:
[19:51:31] ­Non sarebbe male.
­ArMan says:
[19:51:53] ­non volevi l’azione?
­Team84 says:
[19:52:18] ­Non sono un esaltato, a me basta guardare con i miei occhi un paese martoriato.
[19:52:25] ­E non per sadismo.
[19:52:37] ­Se volessi l’azione mi basterebbe andare nel napoletano.
­ArMan says:
[19:53:02] ­cazzo credevo avessi giocato troppo a call of duty dai discorsi di prima
­Team84 says:
[19:53:19] ­Io sono old school, al massimo a Duke Nukem 3D.

­ArMan says:
[19:53:36] ­call of duty online regala momenti di vibrazione spinale niente male
­Team84 says:
[19:53:54] ­Ho giocato online a Operation Flashpoint, più simulativo.
­ArMan says:
[19:54:00] ­mai sentito
[19:54:05] ­grazie a dio gioco poco
[19:54:08] ­e solo a due giochi da sempre
­Team84 says:
[19:54:18] ­È un gioco di nicchia del 2001.
­ArMan says:
[19:54:26] ­altrimenti sarei rovinato, mutatis mutandis, come uno di quei giocatori da ricevitoria
­Team84 says:
[19:54:31] ­In prima persona, simulazione pura.
[19:55:11] ­Come ogni cosa, non bisognerebbe eccedere, ma questo è un problema dei nerd.
[19:55:43] ­Ad ogni modo tu hai tirato fuori la storia del Pakistan per fare il figo, ma non ti sei dimostrato all’altezza.
[19:55:48] ­Rimandato a settembre.
­ArMan says:
[19:56:16] ­no non c’è motivo di fare il figo
­Team84 says:
[19:58:06] ­Senza scadere nel machismo esasperato né in un agonismo sterile, mi viene da pensare che io, nonostante la mia verginità, abbia due palle più grosse delle tue, palle che immagino siano più abituate a frequentare le zone erogene.
[19:58:39] ­Mi hai deluso profondamente, ma entrambi non ci cureremo di questo misfatto.
­ArMan says:
[20:00:14] ­che c’entra la verginità?
[20:00:31] ­qual’è il nesso tra l’essere vergini e avere le palle?
[20:00:47] ­l’hai detto solo per togliere una freccia al mio arco?
­Team84 says:
[20:00:57] ­No, per spuntare tutte le tue frecce.
[20:01:16] ­”Qual è” non prevede l’apostrofo.
[20:01:38] ­Tuttavia questa conversazione è una delle più interessanti che io abbia fatto negli ultimi sei mesi.
[20:01:45] ­Tra quelle virtuali, intendo.
­ArMan says:
[20:01:51] ­eheh
­Team84 says:
[20:01:53] ­Anzi, più che “interessanti” direi “sensate”.

­ArMan says:
[20:03:38] ­forse hai ragione, ho paura…hai svelato un timore che non credevo di avere…ormai anche nella mia grammatica sono terrorizzato dai tuoi strali
­Team84 says:
[20:03:55] ­Compare, anch’io commetto errori.
­ArMan says:
[20:04:04] ­:)
­Team84 says:
[20:04:04] ­Almeno noi ce ne rendiamo conto.
­ArMan says:
[20:04:28] ­a volte è un difetto
­Team84 says:
[20:04:39] ­Magari io me lo posso permettere un po’ di più perché non sono un universitario, ma ciò non cambia il fatto che le parole stanno a zero.
­ArMan says:
[20:04:39] ­(rendersene conto)
­Team84 says:
[20:05:09] ­Contano i fatti e un viaggetto tra l’olezzo di morte avrebbe contato molto.
[20:05:25] ­Ad ogni modo mi congedo, vado a prepararmi un piatto di trofie con il pesto genovese.
[20:05:33] ­Ti saluto.
[20:05:36] ­Ad maiora.
[20:05:49] ­Ah, un’ultima cosa.
­ArMan says:
[20:05:54] ­alla prossima, anche io ho le patate che si stanno squacciando nell’acqua bollente
[20:06:08] ­dica
­Team84 says:
[20:06:31] ­Appunterò questa conversazione sul mio blog, ma qualora lo volessi, censurerò il tuo nickname per una questione di privacy non dovuta.
­ArMan says:
[20:06:55] ­non è un problema… a presto ;)
­Team84 says:
[20:07:16] ­Accolgo con piacere la tua deliberatoria e ti saluto nuovamente; au revoir.
­ArMan says:
[20:07:24] ­ciao


Nella trascrizione di questa conversazione ho corretto i miei refusi.

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Dic

Ars vivendi

Pubblicato martedì 1 Dicembre 2009 alle 23:04 da Francesco

Le torri d’avorio crollano assieme ai loro occupanti mentre piovono verdetti inoppugnabili sopra le certezze solubili. Un punto di forza può essere trasformato improvvisamente in un tallone d’Achille e ogni tanto anche gli infedeli cadono in ginocchio. Alcuni cerchi riescono a chiudersi a patto che i ruoli dei loro protagonisti s’invertano. Non seguo la via della mano sinistra né quella della mano destra, ma osservo con ilarità chiunque inciampi sulle manie di onnipotenza che spuntano come radici lungo questi percorsi seducenti. Pare che uno scorpione si dia la morte qualora si ritrovi circondato dal fuoco e per evitare che la mia mente avveleni sé stessa non mi lascio circuire dalle idee giudaiche né dalle altre fiamme abramitiche. A me basta indossare un paio di scarpe da ginnastica per evitare che la mia motivazione cada sotto le suole. Non devo proporre né giustificare nulla e l’assenza di queste incombenze arricchisce, seppur in misura minore, l’affetto fraterno che nutro verso la mia vita. Ogni giorno posso mostrare a me stesso qualche atto della volontà e mi diverto a interagire coscientemente con il mondo che mi circonda. Non sfuggo del tutto alla parte meccanica dell’esistenza, ma sono in grado di ritagliarmi ampi spazi in una libertà personale che non possiede venature romantiche né disegni rivoluzionari. Sono nato sotto il segno di Castore e Polluce, nell’anno del topo e non rammento mai le mie origini astrologiche, neanche quando tendo i panni né quando preparo un piatto di pasta. Osanno la vita con una frequenza assidua per oppormi alla denigrazione gratuita che spesso le viene rivolta, ma non ignoro il dolore né i calvari che attanagliano chiunque non abbia la possibilità di sottrarvisi. Ho avuto la fortuna di nascere e crescere in un contesto sociale abbastanza tranquillo e ho saputo sfruttarne le caratteristiche per concentrarmi sul mio sviluppo interiore, ma non mi sento debitore per questa circostanza favorevole dato che, nelle medesime condizioni, altri individui non ne hanno saputo fruire. Se potessi alleviare le pene altrui, lo farei, ma non ho questa facoltà ed evito di millantare il desiderio di conseguirla perché disprezzo tutti gli aspiranti filantropi che si crogiolano nelle loro intenzioni inoperose mentre il malessere mantiene la sua egemonia.

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