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Ott

Nei dintorni dell’alba

Pubblicato domenica 11 Ottobre 2009 alle 04:45 da Francesco

Accudite da un isolamento benefico e assiduo, le mie notti s’illuminano d’immenso senza scomodare Ungaretti. Ogni tanto la giustezza delle mie scelte mi fa visita e insieme a lei rido dell’apparente drasticità di qualche decisione. Il diavolo non ha nulla da offrirmi che possa indurmi in tentazione, tuttavia trovo che i suoi sforzi siano più creativi di qualsiasi tentativo di evangelizzazione. Al garçon ripeto sempre la stessa cosa: “No grazie, non c’è nulla di mio gradimento tra i sette vizi capitali”. I disastri, le anomalie e gli scandali non destano interesse in me. Ripulisco le notizie quotidiane dai detriti della faziosità e quanto ne rimane lo adopero per plasmare alcune opinioni che di solito seppellisco sotto anni e metri di silenzio. A destra e a manca sembra sempre che a una manica di stronzi manchi qualcosa. Chiunque esageri i propri problemi è il nemico giurato di ogni individuo che versi realmente in condizioni gravi. Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane, ma sono poche le cavità orali che risultino impossibilitate ad assumere il cianuro di potassio. Appendo ovunque striscioni di benvenuto e gonfio palloncini colorati per accogliere la ripresa economica, una pandemia futura, il prossimo scatto d’orgoglio nazionale e l’esibizione acrobatica delle mie bestemmie spontanee. Forse l’intesa migliore è quella che avviene tra due automobilisti quando, con un colpo di fari, uno dei due avverte l’altro della presenza delle forze dell’ordine. Soltanto il contrabbando d’amore dovrebbe usufruire della comunicazione per sovrastare le banalità con cui viene incensato.

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