13
Ott

Il garbino spira verso di me (benché non lo senta)

Pubblicato martedì 13 Ottobre 2009 alle 02:17 da Francesco

“Non c’è vita che non attraversi delusioni ed annebbiamenti
dopo tante parole ci sono anche grandi silenzi”

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11
Ott

Nei dintorni dell’alba

Pubblicato domenica 11 Ottobre 2009 alle 04:45 da Francesco

Accudite da un isolamento benefico e assiduo, le mie notti s’illuminano d’immenso senza scomodare Ungaretti. Ogni tanto la giustezza delle mie scelte mi fa visita e insieme a lei rido dell’apparente drasticità di qualche decisione. Il diavolo non ha nulla da offrirmi che possa indurmi in tentazione, tuttavia trovo che i suoi sforzi siano più creativi di qualsiasi tentativo di evangelizzazione. Al garçon ripeto sempre la stessa cosa: “No grazie, non c’è nulla di mio gradimento tra i sette vizi capitali”. I disastri, le anomalie e gli scandali non destano interesse in me. Ripulisco le notizie quotidiane dai detriti della faziosità e quanto ne rimane lo adopero per plasmare alcune opinioni che di solito seppellisco sotto anni e metri di silenzio. A destra e a manca sembra sempre che a una manica di stronzi manchi qualcosa. Chiunque esageri i propri problemi è il nemico giurato di ogni individuo che versi realmente in condizioni gravi. Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane, ma sono poche le cavità orali che risultino impossibilitate ad assumere il cianuro di potassio. Appendo ovunque striscioni di benvenuto e gonfio palloncini colorati per accogliere la ripresa economica, una pandemia futura, il prossimo scatto d’orgoglio nazionale e l’esibizione acrobatica delle mie bestemmie spontanee. Forse l’intesa migliore è quella che avviene tra due automobilisti quando, con un colpo di fari, uno dei due avverte l’altro della presenza delle forze dell’ordine. Soltanto il contrabbando d’amore dovrebbe usufruire della comunicazione per sovrastare le banalità con cui viene incensato.

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6
Ott

Cornuta e mazziata

Pubblicato martedì 6 Ottobre 2009 alle 20:01 da Francesco

Qualche settimana fa una concittadina mi ha contattato per chiedermi un favore. Costei voleva scoprire una password per accedere a certi dati che il suo ragazzo aveva smesso di condividere con lei. Io non sono un esperto di cracking e se lo fossi di sicuro non userei le mie abilità per accontentare una stronza isterica. Questa ragazza mi ha detto che per lei era molto importante sapere se il suo fidanzato la tradisse dato che era in procinto di andare a convivere con lui; cazzo, doveva essere un rapporto che si basava sulla fiducia reciproca, un po’ come la guerra fredda. Alla giovane idiota sarebbe bastata un po’ di ingegneria sociale e, giusto per onorare le sue radici, un cavallo di Troia, ovvero una volgare backdoor: una delle tante con cui i ragazzini si divertono ancor oggi. La tecnologia dovrebbe migliorare la vita degli uomini invece di inasprirne i lati peggiori. La protagonista di questa richiesta ridicola è stata un’universitaria che ha pressappoco la mia età e ciò mi ha confermato di nuovo che l’intelligenza non è per forza una conseguenza della cultura, tuttavia oltre a deriderla le ho suggerito di parlare apertamente con il suo partner fedifrago e lei ovviamente ha escluso questa possibilità. Due fidanzati che parlano sinceramente tra di loro? Abominio! Giammai! Distanti nel tempo e nello spazio, diverse relazioni naufragano in un mare di rancori e risentimenti, ma d’altronde non vedo come potrebbero giungere a un esito diverso con delle premesse simili a quelle che sono emerse da questo aneddoto. La gelosia impregna molte vicende del genere ed è anche il perno del palinsesto di Rete Quattro. Mi stomacano e mi annoiano i sotterfugi e le mezze verità: vaffanculo, porco dio. Io non mi comporterei mai così se avessi una relazione e se mi nonna avesse le ruote sarebbe una carriola.

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1
Ott

A mani basse

Pubblicato giovedì 1 Ottobre 2009 alle 22:20 da Francesco

In questi mesi la mia lettura è stata fortemente rallentata da un manuale tecnico che ancora non sono riuscito a scrollarmi di dosso, tuttavia voglio completarlo prima di riportare la mia attenzione su un autore che mi ha già entusiasmato e su temi che reputo più affini alle mie esigenze. Ogni tanto mi costringo a leggere dei testi che risultino ostici per le mie scarse capacità di apprendimento ed esercito su di me questa coercizione per potare gli allori su cui la mia lettura rischia di adagiarsi. La stesura del mio secondo libro procede lentamente, ma sono già riuscito a completare la prima metà e punto a redigere la seconda in tempi più stretti. Nella mia giovane esistenza non sono ancora comparse novità rilevanti, ma non provo neanche il bisogno di vederle fioccare. Le abitudini non mi spaventano perché all’uopo sono in grado di farne a meno. Il mio benessere psicofisico è costante e da quando è cominciato non ha subito battute d’arresto, tuttavia lo monitoro continuamente per accertarmi che la sua autenticità non si perda mai in una forzatura emotiva. Ultimamente dedico molto più tempo all’attività fisica che al resto dei miei interessi, tuttavia l’intensificazione del mio allenamento non è dovuta a qualche velleità agonistica. L’unica disciplina nella quale posso puntare all’oro olimpico è l’introspezione, ma non mi occorrono medaglie e per me è sufficiente condividere il podio con la serenità da una parte e la lungimiranza dall’altra.

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