31
Mag

Le favole di Fatima

Pubblicato mercoledì 31 Maggio 2006 alle 11:30 da Francesco

L’anno scorso è morta suor Lucia, famosa per la sua appartenenza a quel trio di allegri pastorelli a cui apparve la Madonna. Stando a certe affermazioni della suora, sembra che la Vergine abbia predetto la Shoah, ovvero lo sterminio degli ebrei, vent’anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Secondo le ultime presunte rivelazioni riguardo alla leggenda di Fatima, degne della peggiore puntata di “Beautiful”, pare che la prova della profezia dell’Olocausto sia stata riportata da suor Lucia nel 1955 all’interno di un diario. Se comprassi un quaderno a quadretti della Invicta, e tra dodici anni ci scrivessi sopra che nel 1994 il rigore sbagliato da Roberto Baggio ai mondiali mi predisse gli atentati dell’undici settembre, qualcuno mi crederebbe? Forse sarei più credibile se sostituissi l’icona di Roberto Baggio. Potrei utilizzare i Pokémon come figura profetica, ma in questo caso la mia esperienza mistica assumerebbe sfumature politeiste che farebbero storcere il naso all’intellighenzia cattolica. Credo che occorra una faccia placcata in bronzo per pretendere che la gente creda a una profezia in ritardo di oltre settant’anni. Mi chiedo quale sia la linea di confine che divide la fede da quella che è comunemente chiamata presa per il culo.

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31
Mag

Why should I wake up early in the muthafuckin’ morning?

Pubblicato mercoledì 31 Maggio 2006 alle 10:11 da Francesco

La mia estate si preanuncia futile. Trascorrerò le mattine di giugno e di luglio a scuola guida, i pomeriggi in casa a non fare un cazzo e le sere ad addormentarmi per svegliarmi l’indomani mattina. Mi ritrovo perfettamente nelle parole di Bushwick Bill su “Only God Knows”: “Why should I wake up early in the muthafuckin’ morning?”. Bushwick Bill è un personaggio grottesco, un nano perverso dalle grandi doti musicali che a mio avviso possiede un ottimo flow.

“What is life and just how long will it last?
Will you be happy and satisfied when you’ve passed?
Will you die young or old and wise?
If you face your killer will there be tears in your eyes?
Will you holler and backscream and crawl?
Will you die like a bitch or stand tall thru it all?
Will you fight if you’re givin’ the chance?
Or will you ball up like a baby and shit in your pants?”

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30
Mag

Non idoneo alla guida

Pubblicato martedì 30 Maggio 2006 alle 12:33 da Francesco
Sono fotogenico come Bernardo Provenzano.
Respinto!
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30
Mag

Impedimento automobilistico

Pubblicato martedì 30 Maggio 2006 alle 08:59 da Francesco

Ieri ho atteso il mio esame di guida per tre ore e mezzo sotto il sole, e alla fine non sono riuscito a passarlo. Nel mio gruppo sono stati promossi tutti eccetto me e ciò mi ha fatto ridere per un po’ a causa dell’alto tasso di comicità. La mia bocciatura è stata sacrosanta: ho scalato in prima mentre viaggiavo a quaranta chilometri orari. L’esaminatore è stato molto buono e ha chiuso un occhio, e forse pure l’altro, ognuna delle quattro volte in cui mi si è spento il motore, ma non ha potuto ignorare l’errore che ho fatto con il cambio. Qualche nota positiva: ho eseguito due ottime inversioni, ho guardato sempre gli specchietti e ho utilizzato perfettamente le frecce. Penso che non riuscirò a prendere la patente a causa della mia difficoltà nell’uso della frizione, tuttavia tenterò di nuovo. Ieri mi sono sentito un demente a causa delle risate che mi sono fatto sul modo grottesco in cui sono stato respinto. Vorrei che esistesse un esame per guidare solo auto con marce automatiche, per me il cambio manuale è un supplizio e di conseguenza lo spegnimento del motore è sempre in agguato. Finora ho effettuato ventotto guide con il mio istruttore e con tutta probabilità raggiungerò quota quaranta prima del prossimo esame. Mi sono accorto che è inutile che io faccia pratica con l’auto di mia madre, poiché è molto più semplice da guidare rispetto all’auto utilizzata per gli esami. Mancano pochi giorni al mio compleanno e a quanto pare la mia inettitudine ha deciso di farmi un bel regalo in anticipo. Tra poco uscirò e andrò a informarmi sul rinnovo del foglio rosa: che rottura di palle!

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28
Mag

Camminata trascendentale

Pubblicato domenica 28 Maggio 2006 alle 08:40 da Francesco

Mi trovo a passeggiare nel cuore di un parco, tra grossi cespugli di azalee sporgenti e vaste aiuole stracolme di peonie e orichidee. I platani dall’aspetto primaverile trattengono i raggi solari e lasciano che l’ombra conservi l’atmosferà di naturale sacralità di questo enorme spazio verde. Sotto un salice piangente vi sono due nipponici che intingono del pesce crudo nel wasabi. Il suono di un carillon raggiunge il mio orecchio e la mia curiosità si chiede se si tratti di un acusma. Il mio udito segue le tracce sonore e mi porta di fronte a una giostra situata in una piccola radura: un uomo con tre occhi, probabilmente uno zingaro deforme, mi invita a fare un giro. Sopra i cavalli di legno siedono dei piccoli mujaheddin che invecchiano a ogni giro: salgono da bambini, diventano uomini, appassiscono e alla fine il loro scheletro cade da cavallo per lasciare il posto a un’altra vittima dell’ennesimo circolo vizioso. Mi allontano dalla giostra e inizio a correre lungo un sentiero. A un tratto mi fermo e una vipera con un abito da sera si struscia tra i miei piedi per chiedermi qualche carezza: accontento il rettile e proseguo dritto. Alcune radici dispettose tentano di farmi inciampare ridendo maliziosamente a ogni loro tentativo. Per un attimo vedo nel futuro: decido di saltare sopra una roccia e di tuffarmi nel lago che si trova di fronte. Esco per sbaglio dal mio corpo e osservo trenta volte di fila il mio tuffo, poi ritorno nella mia carne e lascio che il presente faccia il suo corso: l’acqua non tende a riportarmi in superficie, ma mi spinge verso un abisso colorato.

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27
Mag

Agglomerato di locuzioni

Pubblicato sabato 27 Maggio 2006 alle 08:37 da Francesco

Tra poco uscirò e percorrerò diversi chilometri. Non ho una meta precisa: credo che vagherò per alcune ore attraverso la campagna. Forse immergerò il mio corpo in qualche litro di h2o. Stamane la mia magione non è accogliente e le sue pareti hanno dei musi lunghi. Il cielo sopra il mio comune di nascita è pulito e sembra che non abbia intenzione di prevenire le insolazioni. Non ho proprio un cazzo da fare, perciò non mi resta che riempire il primo tempo del weekend con le falcate e con il sudore. Mi piace questa anteprima dell’estate, nonostante non porti grandi novità in questa stagione della mia vita. Devo investire la mia età, il mio tempo e la mia intimità nella mia parte complementare. Penso che al mondo esistano molte parti combacianti con la propria interiorità, ma ritengo che l’unica parte adatta sia quella che si afferra e si vive quotidianamente. È possibile recitare parole intense a visi diversi, ma a mio avviso le parole sono fini a sé stesse se non si appoggiano sull’unicità della concretezza. Per me il tradimento platonico non ha valore perché è privo della componente fisica. Non concedo valore neanche al tradimento fisico, perché è privo della sfera platonica, ma per un mio limite morale non potrei mai accettare quest’ultimo. Nel mio immaginario la monogamia è l’unica arma con cui è possibile rapinare la felicità e il suo equilibrio, ma ritengo che debba affondare le proprie radici nell’appagamento intellettivo e sessuale, e non basarsi su dogmi religiosi o contrattuali. Penso che sia giusto assecondare gli ormoni, ma credo che essi debbano ricevere l’avallo dei neuroni per evitare di commettere cazzate.

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26
Mag

L’uomo con il pastrano

Pubblicato venerdì 26 Maggio 2006 alle 16:22 da Francesco

Un uomo alto e robusto cammina in mezzo a un campo illuminato dalla diffidenza del sole; egli indossa un ampio pastrano di origine sovietica e porta ai piedi un paio di anfibi marroni consumati dal tempo. Sparsi lungo il campo, uomini e donne di ogni dove piangono in dialetto il ricordo dei loro defunti. La notte non passa mai sopra quel campo luttuoso e ciò permette alla natura di fissare i suoi riflettori sull’inizio della fine. Solo le lacrime dell’uomo con il pastrano si rifiutano di irrigare il terreno. Un uomo avvizzito e avvezzo alla fatica si occupa dei cipressi alti e orgogliosi che adornano il camposanto. Ogni persona ha qualcuno da piangere: un fidanzato morto in un incidente stradale, una moglie deceduta dopo una lunga agonia, un amico impiccato nella tromba delle scale, una figlia uccisa dalla follia passionale di un uomo più grande di lei o due sorelle dilaniate dalla bomba santa di un dio funesto. L’uomo con il pastrano non ha nessuno da piangere, egli passa accanto al dolore altrui, ne ruba alcuni frammenti e li nasconde nel suo ampio cappotto. Quell’uomo è un taccheggiatore di incubi: si nutre di episodi tristi per lenire il vuoto che compenetra ogni suo respiro. La bulimia sadica è una patologia nazionalpopolare che affligge chi decide di adorare il male perché ne ha subito l’azione corrosiva. Il male descritto dalle mie dita non ha connotazioni morali, ma è inquadrato come uno dei primi elementi cosmogonici assieme alla sua controparte. La fame candida del dolce sentimento simbiotico non può essere placata dalle briciole del patimento estraneo. Il pastrano di quell’uomo, tessuto con la discordia e con la disastrosa percezione del dolore, non può nulla contro il freddo plutonico che staziona nelle zone più recondite dello spettro umano.

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26
Mag

Something to write

Pubblicato venerdì 26 Maggio 2006 alle 06:45 da Francesco

Per me è iniziata un’altra giornata di transizione. Se guardo dietro alle mie spalle scorgo un interminabile deserto emotivo. Non considero motivo di scoramento l’isolamento che perdura nella mia esistenza. Questa fase della mia vita, che dura più o meno da tre anni, per me rappresenta una lunga ora di supplenza nella quale non faccio un cazzo. Qualche settimana fa ho fiutato odore di cambiamento, ma quell’olezzo esistentivo si è diradato. Forse prima di nascere sono stato investito di un compito molto importante, ovvero quello di non fare un cazzo. Sono pronto a vivere come nullafacente fino all’ultimo tic toc cardiaco, ma mi piacerebbe fare qualcos’altro. Mi chiedo se in futuro mi adagerò perfettamente nello status di fancazzista full time o se continuerò a bramare una piccola rivoluzione naturale. Sto digitando queste righe banali al suono di “You Shook Me All Night Long” degli AC/DC. Tra poche ore farò la mia ultima guida prima dell’esame di lunedì e sinceramente, dal profondo del cuore, me ne sbatto lo scroto di tutto l’ambaradan legato alla patente. Mia madre mi ha fatto guidare la sua auto per accelerare il mio apprendimento: le ho ridipinto una fiancata in retromarcia e sono passato di forza tra due vetture con conseguenti urti e danni. Io ho riso molto a seguito del lavoro procurato al carrozziere di turno, mentre mia madre si è purgata come un povero cristo preso di mira da dei fascisti armati di olio di ricino. Lancio un pensiero fugace a J. perché sto ascoltando “Romeo and Juliet” dei Dire Straits.

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25
Mag

Ennesima sintesi quotidiana

Pubblicato giovedì 25 Maggio 2006 alle 05:42 da Francesco

Sono in piedi da poche ore e sto ascoltando “Someday We’ll Know”, un pezzo pop dei New Radicals datato 1999. A un tratto il testo recita: ” If I could ask God just one question, why aren’t you here with me tonight?”. Mi piace questo passaggio, anche se a me suona un po’ retorico. Per me non esiste nessun dio con la di maiuscola e se ne incontrassi uno probabilmente lo pregherei di non disturbarmi. Alle volte mi sento uno yuppie mancato e mi chiedo se sia un male o se sia un bene. Ho un fatto divertente da annotare su queste pagine virtuali. Qualche giorno fa sono venuti a casa mia due amici di mia madre residenti a Firenze e uno di essi, un signore di mezza età un po’ flaccido e canuto, si è presentato con una giovanissima cilena. Ho guardato la triade di avventori dal basso del tavolo sul quale stavo pranzando, poi ho osservato con più attenzione la giovane cilena e ho chiesto: “Di chi è figlia?”. C’è stato un momento d’imbarazzo a causa della mia domanda provocatoria e io ne ho gioito. A me le differenze di età piacciono solo nelle fantasie erotiche: non ho nulla contro chi vive una relazione in cui c’è una grande distanza di anni tra i due partner, ma mi fanno divertire coloro che lasciano le porte aperte all’imbarazzo originato dalle parole di un segaiolo maremmano. A proposito di seghe, prendo in prestito un’espressione di “Off Centre”: “Sono di nuovo in grado di stringere la mano al governatore”. Sì, insomma, ho ripreso a masturbarmi regolarmente. Un sentito ringraziamento agli ormoni crumiri che hanno deciso di non aderire allo sciopero della mia sessualità miseranda.

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24
Mag

Coram populo

Pubblicato mercoledì 24 Maggio 2006 alle 04:16 da Francesco

C’è un giudice titubante che balbetta costantemente mentre emette la propria sentenza. Gli avvocati nascondono le risate tra i documenti e si avvalgono delle facoltà mimetiche delle loro toghe per nascondere gli spasmi dovuti alla comicità di Vostro Onore. L’aula è gremita di fiori e un’anziana coreana insegna l’arte dell’ikebana ai testimoni. Gli odori della flora processuale sono forti ed emozionanti: i poliziotti indossano maschere antigas per evitare che il loro olfatto venga impregnato dalla sensibilità fiorile. L’iter giudiziario prosegue il suo corso: uno degli imputati gioca a poker con la propria coscienza e il verdetto del giudice balbuziente continua a popolare l’acustica dell’aula. Il pubblico ministero osserva impassibile la sua clessidra mentre riflette sul processo alle intenzioni che gli è costato il divorzio dalla sua Katrine. Occhi indiscreti osservano lo spettacolo quotidiano che si svolge sotto l’egida del guardasigilli della legislatura corrente. L’impiegatume del tribunale mangia ciliegie con indolenza e appone timbri colorati sopra certi fogli di carta pregiata. Le casse della giustizia hanno trovato un’alternativa alla corruzione: adesso l’alimentazione pecuniaria della legge proviene dalle tasche dei collezionatori di verbali, dai versamenti delle emittenti televisive e dai cartelloni pubblicitari che adornano le pareti delle aule. I processi si svolgono in prima serata e le sentenze vengono emesse dopo la réclame di quei prodotti che inducono a delinquere. Aumentano i criminali, aumentano le partecipazioni ai casting per i processi e aumentano i litri di sangue che colano nelle fogne carcerarie.

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